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Il cane da seguita

Il cane da seguita ha il compito di riuscire a scovare la selvaggina, rintracciandola dalle tracce e odori che ha lasciato sul terreno.

Questa tipologia di cani è una tra le più utilizzate dall’uomo per riuscire a procurarsi il cibo fin dall’antichità.

Questi segugi hanno la capacità di seguire animali dalle piccole-medie dimensioni, come lepri, volpi e caprioli, fino a selvatici molto più grandi, come daini, mufloni, cervi e cinghiali.

La caccia con i cani da seguita si sviluppa in diversi fasi:

  1. La cerca, dove il cane ricerca sul suolo odori e tracce lasciate dai selvatici. Questa azione non deve essere veloce e sbrigativa, anzi, il segugio deve restare concentrato e deve setacciare per bene il terreno. Tale lavoro è eseguito principalmente con più cani della stessa muta.
  2. L’accostamento, operazione che ha luogo quando il cane comincia a percepire l’odore della preda che stava cercando. Nel mentre di questa operazione avverte il cacciatore tramite la “voce”, e contemporaneamente continua a seguire la traccia.
  3. Lo scovo, consiste nel far partire/scappare il selvatico dal suo nascondiglio. Questa è un’azione non facile per i cani più giovani e inesperti, ed inoltre, in base al luogo di caccia (come boschi, campi aperti, sterpaglie ecc..) alcune razze o anche cani della stessa muta possono essere più versatili di altre.
  4. La seguita o inseguimento, è in parte simile allo scovo e consiste nel direzionare o spingere il selvatico in direzione del cacciatore/i.

Il cane da seguita ha una caratteristica particolare a riguardo della voce.

In base a ciò che sta facendo (cerca, accostamento, scovo o inseguimento) la sua voce (abbaio) avrà una tonalità e una frequenza differente.

Questa potenzialità permette al cacciatore di capire, anche a distanze notevoli, se i segugi hanno trovato la preda oppure no.


Addestramento

Per prima cosa è giusto insegnare al cane da seguita, fin dalla giovane età, i comandi di base (seduto, terra, ritorno ecc..) come in tutte le atre razze.

L’addestramento vero e proprio del cucciolotto inizia all’età di 7 mesi circa.

C’è da ricordare che l’addestramento è differente in base al tipo di carattere del cane, l’importante è procedere passo per passo e con regolarità.

Per le prime volte è giusto addestrare il segugio in zone aperte e pianeggianti, dove il suo padrone possa vedere i comportamenti del suo ausiliare.

Inoltre non devono esserci altri selvatici differenti da quelli utili per il nostro addestramento.

Il cane va’ sguinzagliato da solo per far si che resti concentrato sul suo lavoro e che non si distragga facilmente.

Le prime fasi dell’addestramento è meglio svolgerle senza la presenza di altri cani, o al massimo con un altro esemplare della medesima razza e non con tanti anni di differenza.

Quest’ultimo deve essere un esemplare equilibrato e che svolga bene il suo lavoro.

Non c’è un tempo minimo o massimo di addestramento, l’importante è che il segugio non si stanchi troppo , sennò i risultati saranno controproducenti.

I campi di addestramento sono utili e sicuri, dove si può allenare e vedere i progressi del proprio ausiliare.

Un’opportuna cosa da fare è quella di variare i campi d’addestramento.

Questo per far si che il cane si ambienti e abitui ai vari ambienti (boschi, prati aperti, fossati, fiumi,  sterpaglie, vari dislivelli, ecc..)


Alcune razze..

  • Segugio italiano, viene introdotto nel nostro paese fin dai tempi passati dall’antico Egitto. Il carattere di questo cane è mite, non litigioso, ma quando si parla di cacciare lo si vede assai forte. E’ in grado di compiere il suo lavoro sia da solo che in muta. Questa razza si presenta con delle medie dimensioni, al garrese misura un’altezza che varia dai 50 ai 60 cm e può raggiungere un peso che oscilla dai 18 ai 28 kg. Il segugio italiano ha una testa allungata con delle orecchie triangolari, piatte e pendenti. Il cane si mostra con un fisico robusto e una struttura ossea piuttosto buona. Il colore del manto è fulvo, con sfumature dal rosso al nero, inoltre in base alle varianti il pelo può essere raso o forte. La coda si presenta lunga, con un’attaccatura alta e a punta.
Segugio italiano a pelo forte.
Immagine didogalize.com
  • Ariègeois, chiamato anche Briquet du midi, è nato dall’incrocio del Gascon Saintongeois e il Bleu de Gascogne. Questa razza è adatta per la caccia in pianura e in collina. Il segugio si presenta con una taglia media e una altezza al garrese di 55-60 cm. Il manto è a pelo raso di color bianco con delle macchie nere, inoltre presenta delle zone focate sul capo. La struttura fisica  è muscolosa, asciutta e sostenuta. Il muso è stretto e abbastanza lungo, con orecchie accartocciate, morbide, con un’attaccatura bassa. La coda si presenta a sciabola.
Immagine diilmiocaneleggenda.it

Altre razze non meno importanti sono:

  • il segugio del Jura (Svizzera)
Immagine di cibocanigatti.it
  • il Beagle-Harrier (Francia)
Immagine di it.blog.bepuppy.com
  • il Gran Bleu de Gascogne (Francia)
Immagine di chien.com
  •  il segugio maremmano (Italia)
Immagine di segugiomaremmano.org
  •  il segugio tirolese (Austria)
    Immagine di ilmiocaneleggenda.it

    e altre ancora..

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