Il caricamento delle cartucce da caccia
In questo articolo voglio elencare le principali procedure, materiali e attrezzature per il caricamento e un corretto assembramento delle cartucce da caccia e da tiro.
Non andrò a spiegare dosaggi di polveri, misurazioni e quant’altro perché credo di non avere le competenze.
In base al tipo di munizione che si andrà a ricaricare i procedimenti saranno differenti.
Le attrezzature possono variare in base al metodo di ricarica che può essere del tutto manuale o con l’utilizzo di macchine elettriche completamente autonomizzate.
Caricamento delle munizioni per le armi ad anima liscia
Struttura della cartuccia
La sua struttura è composta da un cilindro di plastica o cartone chiuso alla base da un componente realizzato solitamente in ottone chiamato fondello.
Quest’ultimo è composto da un collarino che ha la funzionalità di restare nella camera di scoppio durante l’esplosione.
Il fondello è unito alla struttura cilindrica di plastica rendendo cosi il tutto un corpo unico.
L’innesco è posto all’interno del fondello e principalmente è di rame o ottone.
Al suo interno è presente una miscela che alla detonazione della cartuccia andrà a deflagrare la polvere da sparo.
Questo accade grazie alla percussione dell’innesco tramite il cane dell’arma.
La polvere da sparo è un componente che al contatto con la fiamma dell’innesco reagisce provocando, cosi, considerevoli pressioni e fumi e sparando di conseguenza la carica di lancio (borraggio e pallini).
Il borraggio è formato da vari materiali con diverse dimensioni come feltro, sughero o plastica e ha il compito di spingere e dividere la polvere da sparo dal piombo.
Sopra il borraggio troviamo il “proietto” che può essere costituito da un unico corpo come la palla asciutta o da pallini.
I pallini possono essere di vari dimensioni e materiali come il nichel, il rame, il piombo..
La cartuccia, infine, viene richiusa. La chiusura può essere di varie tipologie:
- tradizionale cioè con un’orlatura tonda dove i pallini vengono sormontati da un piccolo disco plastico e il bordo della munizione viene ribaltato verso l’interno per comprimere il tutto
- stellare cioè effettuata tramite un’apposita macchina che prevede la copertura del piombo con la parte più sporgente del bossolo in plastica
- ogivale cioè viene spostata in avanti la massa dei pallini per aumentarne, cosi, la capienza e diminuendo, di conseguenza, la pressione della munizione stessa
Principali strumenti per la ricarica
Gli strumenti principali per effettuare il caricamento delle cartucce in maniera manuale sono:
- bilancia di precisione, questa può essere a piattini o elettronica e deve essere precisa al centigrammo con una portata di 60 grammi;
- imbuto, per facilitare il versamento della polvere e del piombo nella cartuccia;
- cucchiai, di piccole dimensioni per pesare alla perfezione la quantità di polvere da sparo;
- pinzetta a becchi lunghi, per le operazioni di pesature più fini;
- misurini, di varie grandezze per pesare il piombo e la polvere da sparo;
- ciotole, per contenere la polvere da sparo e i pallini;
- palmella porta bossoli, molto utile per posizionare le cartucce durante i vari processi di caricamento;
- calcaborre, nominato anche calcone, può essere fatto di plastica o legno, ne serve uno per ogni differente calibro da ricaricare;
- calibro metallico a nonio, utile per misurare l’altezza dell’orlatura dei bossoli;
- orlatore manuale, per chiudere la cartuccia con un’orlatura tonda;
- cavatappi, necessario per scaricare una cartuccia in caso di bisogno.
Nel caso in cui sia necessario ricaricare un gran numero di cartucce, è consigliato l’utilizzo di macchine manuali o elettriche come il dosatore singolo manuale e l’orlatore elettrico.
Procedimento da svolgere per il caricamento della cartuccia
Innanzitutto, per effettuare una corretta e sicura ricarica, bisogna consultare un affidabile manuale di ricarica e per i primi passi farsi aiutare da una persona esperta.
Al giorno d’oggi si possono trovare diversi manuali anche su internet.
In base al tipo di carico il dosaggio della polvere da sparo e dei pallini (piombo, rame..) sarà variabile ed anche in base al tipo di munizione che si vuole ricaricare.
Per ricaricare, oltre all’attrezzatura, si necessità di:
- bossoli;
- inneschi;
- borraggio;
- pallini o palla asciutta;
- polvere da sparo.
L’unico di questi materiali che si può riutilizzare è il bossolo.
Quest’ultimo per essere riutilizzato deve essere senza segni di usura, intatto, rotondo e uniforme.
Nel caso si riutilizzassero bossoli già esplosi le manovre da compiere sono: assicurarsi di ristabilire la giusta dimensione del fondello per farlo ritornare alle dimensioni originali ed espellere l’innesco già sparato.
Successivamente si va ad inserire l’innesco nuovo e poi la polvere da sparo. Quest’ultima in base al tipo di calibro ed al suo utilizzo può variare di peso.
In seguito bisogna inserire il borraggio ed il piombo.
Come ultima azione è fondamentale effettuare la chiusura della cartuccia attuando ,così, un assestamento in maniera corretta di tutti i componenti interni comprimendoli.
L’attenzione non è mai abbastanza. Assicurarsi di averne molta durante ogni fase del caricamento, in modo tale da non ripetere più volte nessun passaggio e valutare attentamente il luogo di lavoro, in quanto deve essere un posto sicuro, preferibilmente asciutto e non frequentato da altre persone.
Caricamento delle munizioni per le armi ad anima rigata
Struttura della munizione
Da come possiamo vedere nell’immagine sovrastante, la munizione per le armi ad anima rigata è composta da un bossolo cilindrico, che all’estremità assume una forma a collo di bottiglia, principalmente costituito da ottone.
In base al tipo di forma del bossolo, si possono suddividere:
- a collo di bottiglia (bottleneck);
- cilindro (straight);
- conico (conic).
Alla sua base, chiamata principalmente fondello, troviamo un foro che ospiterà l’innesco.
In base alla forma del fondello, i bossoli vengono distinti in:
- Rimless (senza collarino), questa è una struttura tipica di quasi tutti i bossoli come il 30-06 Springfield, il 308 Winchester, il 243 Winchester..
- Rimmed (con collarino), è presente in tutte le munizioni per i fucili combinati, i drilling, i billing o book. Oppure più comunemente li troviamo nelle munizioni per revolver come il 38 Special, il 357 Magnum.. Nel fondello sotto accanto alla dicitura del calibro troviamo inciso la lettera R, come ad esempio 7 x 65R.
- Belted (con anello o cinturato con risvolto), è presente in tutti i bossoli dei calibri magnum come il 7 mm Remington Magnum, il 300 Winchester Magnum, il 375 H&H…
- Semi-rimmed (in parte orlato e con la scannellatura per l’estrattore), questa tipologia la troviamo in pochissime munizioni per pistole semi-automatiche, come il 38 ACP, il 32 ACP…
- Rebated-head (ridotto o ribattuto), lo troviamo in pochissime cartucce per fucili ad anima rigata come il 284 Winchester, nonché un numero del tutto esiguo di munizioni per pistola semi-automatiche come il 50 G.I o il 50 Action Express.
Il foro di vampa, presente nel fondello, serve per far passare la fiammata dell’innesco per innescare la polvere da sparo all’interno del bossolo.
Gli inneschi possono essere di varie marche e tipologie.
Per le armi corte si suddividono in small pistol e large pistol.
La scelta di questi ricadrà in base al calibro da ricaricare, inoltre possiamo trovarli anche magnum.
Quest’ultimi saranno delle medesime dimensioni, ma saranno più potenti ed andranno a provocare una fiammata più intensa e prolungata, (da utilizzare solo se indicati sulla tabella di ricarica).
Per le armi lunghe gli inneschi si suddividono in small rifle e large rifle, come detto prima la scelta ricadrà in base al calibro da ricaricare.
Per di più, anche questi inneschi possiamo trovarli di tipo magnum, come per esempio per il calibro 7 mm Remington Magnum.
All’interno del bossolo troviamo la polvere da sparo o propellente.
La si trova di svariati tipi sia per le armi corte e le armi lunghe e può essere: a doppia base, a singola base, lamellare, granulare, tubolare, ecc…
In fine abbiamo l’ogiva, che si trova all’estremità del bossolo.
Può essere di varie forme, pesi e tipologie come ad esempio quelle a piombo nudo (usate principalmente per le armi corte), ramate, FMJ, ecc…
Principali strumenti per la ricarica
Per iniziare a ricaricare le munizioni per le armi ad anima rigata abbiamo bisogno di:
- Una pressa, strumento a leva manuale che serve per alzare o abbassare un postine, dove è situato un reggi bossolo shell holder (per una pressa a stazione singola) o shell plate (per una pressa a stazione progressiva).
- I dies o matrici, sono fatti in acciaio e sono indispensabili per il ricondizionamento dei bossoli. In base all’azione da effettuare questi possono essere di diversi tipi:
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- matrice ricalibratrice (resizing die), serve per ricalibrare il bossolo e farlo tornare alle misure originali prima della sua detonazione. Oltre a questo, grazie a un ago al suo interno, espelle l’innesco già detonato. In base alle proprie esigenze, la ricalibratura può essere effettuata solo sul colletto (tramite il neck size die) o completa. Per quest’ultima è necessario lubrificare il bossolo prima di ricalibrarlo;
- matrice svasatrice (expandig die), utilizzato per svasare la bocca del bossolo in maniera regolare, per far si che all’inserimento della palla questa non si trafili. Questo die viene usato solo per i bossoli delle armi corte;
- matrice per inserire la palla (seater die), permette di inserire l’ogiva all’interno del bossolo all’altezza desiderata;
- matrice crimpatrice (factory crimp), utilizzata soprattutto nelle munizioni per armi semi-automatiche. Questo die ha la funzionalità di restringere il colletto del bossolo garantendo così una maggior tenuta di palla su di esso.
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- Lo shell order (reggi bossolo), ha il compito di tenere fermo e sostenere il bossolo sul pistone della pressa. Questo varia in base al tipo di calibro da ricaricare;
- La bilancia di precisione, , e serve per pesare la quantità di polvere da sparo da inserire nel bossolo e verificare il peso delle munizioni una volta completate. Può essere elettronica o a braccio oscillante e deve pesare con scala in grani;
- Il dosatore volumetrico, strumento che agevola la pesata della polvere per ogni munizione;
- la basetta porta bossoli, utile per sostenere e dividere i bossoli durante i vari processi di ricarica;
- l’innescatore manuale, per inserire nel fondello i nuovi inneschi;
- l’imbuto, utile per inserire la polvere nei bossoli;
- il granulatore per la polvere, usato per centellinare facilmente e con precisioni le dosi di polvere
- il lavabossoli, per pulire i bossoli già sparati prima di ricaricarli;
- gli scovolini, per la pulizia e la lappatura del colletto dei bossoli;
- il tampone lubrificante, utile per lubrificare i bossoli prima di ricalibrali;
- il calibro, meglio se digitale, è necessario per misurare l’altezza totale della cartuccia completa;
- il comparatore, è uno strumento in grado di individuare il dissestamento dell’ogiva rispetto il bossolo;
- le fresette manuali, necessarie per la pulizia della sede dell’innesco e del foro di vampa;
- il martello cinetico, accessorio essenziale per disassemblare le cartucce già finite nel caso si abbino dubbi o errori sul loro assembramento.
Procedimento da svolgere per il caricamento della cartuccia
Innanzitutto, per effettuare una corretta e sicura ricarica, bisogna consultare un affidabile manuale di ricarica e per i primi passi farsi aiutare da una persona esperta.
In base alla quantità da polvere da sparo, al tipo di ogiva e all’altezza finale che si vuole ottenere, i risultati balistici terminali possono variare e non di poco.
Oltre all’attrezzatura elencata prima, per ricaricare bisogna procurarsi:
- bossoli;
- inneschi;
- polvere da sparo;
- ogive.
L’unico materiale che si può andare a riutilizzare sono i bossoli.
Quest’ultimi non devono presentare rigonfiamenti, piccole crepe o ammaccamenti.
Anche se poco rilevanti questi piccoli difetti possono causare grossi problemi al momento dello sparo.
Nel caso si voglia riutilizzare bossoli già sparati bisogna innanzitutto togliere gli inneschi già esplosi e ricalibrarli tramite l’apposita matrice.
La ricalibratura può essere effettuata nel colletto del bossolo oppure può essere completa.
Nel caso di quest’ultima, prima di ricalibrarlo, è necessario lubrificare il bossolo.
Poi bisogna effettuare la pulizia dei bossoli, la si può effettuare con: una lavatrice ad ultrasuoni, un tumbler a secco, un tumbler rotativo o un tumbler magnetico.
In seguito, nel caso un cui vengano utilizzati metodi con l’utilizzo di prodotti liquidi, bisogna asciugarli, prima dell’uso.
Per far questo si utilizzano macchine asciuga bossoli oppure anche il forno di casa.
Successivamente bisogna inserire i nuovi inneschi, si può usufruire di un innescatore manuale oppure di quello già integrato sulla pressa.
Dopo questa operazione bisogna andare a inserire la polvere da sparo.
Questa procedura può essere fatta tramite un dosatore manuale da banco, che permette di andare a prelevare la polvere tramite il beccuccio, così facendo non si ha nessun spreco.
Nonostante questo, è buona norma verificare la pesata tramite una bilancia di precisione.
Una volta inserita la polvere, nel caso delle cartucce per arma corta, è necessario svasare il bossolo con l’apposita matrice (expandig die).
Questo viene fatto per svasare la bocca del bossolo in maniera regolare, per far si che all’inserimento della palla questa non si trafili.
Successivamente si va ad inserire la palla con l’apposita die.
Questa matrice va regolata in base all’altezza finale che si vuole ottenere della propria munizione.
Infine per buona norma è necessario pesare, verificare l’altezza e misurare la coassialità di tutte le munizioni, per individuare così possibili errori o imprecisioni.