Valutazione dei trofei
Un po’ di storia
La caccia in Europa a partire dal 19° secolo assunse una nuova funzione.
Non fu più riconosciuta solo come una pratica tramandata da generazione in generazione, oltre che prima attività per il sostentamento di cibo,
ma cominciò ad essere rivista come una funzione per la gestione della fauna del territorio e come un’importante valenza economica.
Con il nuovo fiorire di questa attività, molti espositori di trofei locali e non, cominciarono a farsi riconoscere.
Dal quel momento i trofei assunsero un ruolo importante in ogni esposizione, questo perché in base alla loro bellezza si poteva riconoscere la qualità dell’ambiente.
In quel periodo non esistevano ancora i formulari pe la valutazione dei trofei, ma comunque venivano lo stesso premiati in base alla loro bellezza.
Venivano premiati con la medaglia d’oro , d’argento o di bronzo.
Da qui cominciarono a nascere i primi valutatori di trofei, che si impegnarono nel trovare degli standard di misurazioni oggettive (lunghezza, circonferenza, peso..) e soggettive (bellezza e difetti).
Il primo formulario delle corna di cervo fu sviluppato in Austria dal conte Johan Meran, utilizzato però solo in questa regione.
Successivamente, il direttore dello zoo di Budapest Herbert Nadler lo migliorò.
Nello stesso periodo in Germania, un capo guardia forestale chiamata Bieger, preparò un formulario per la valutazione dei trofei di capriolo, mentre il consigliere Wild ne sviluppò uno per i trofei di daino.
Dall’Ungheria arrivarono i primi formulari per la valutazione dei trofei di cinghiale e muflone.
2 anni più tardi, grazie al maggiore prussiano Kobylinsky, fu sviluppato il formulario per il trofeo d’alce.
Il formulario dei trofei per il camoscio, già esistente nel 1930, è un accordo tra una formula austriaca e una bavarese.
Il C.I.C.
Il C.I.C. (Consiglio Internazionale per la Caccia, Conseil International de la Chasse) fu creato nel 1930 a Parigi.
Quest’organo aveva il compito di fissare delle formule per la valutazione dei trofei, ovviamente tutte uguali per gli stati che ne facevano parte.
Nel 1934 l’assemblea generale del C.I.C. istituì una commissione, composta da 13 stati, con il compito di formulare un corpo di regole uguali per la valutazione dei trofei della selvaggina europea.
Nel 1937, durante l’annuale esposizione dei trofei, il comitato di preparazione organizzò una seduta della commissione a Praga.
A questa seduta presero posto tutti i membri ordinari, più altri 29 esperti provenienti di altri paesi europei.
La commissione fu così scomposta in 4 gruppi di lavoro per i seguenti trofei:
• cervo nobile e capriolo;
• daino, renna e alce;
• camoscio, stambecco, muflone e bisonte europeo;
• orso, lupo, lince e cinghiale.
Il primo gruppo fu presieduto dal guardiacaccia del Regno Tedesco Ulrich Scherping, il secondo dal signor De Kiss (Ungheria), il terzo dal dott. Milovan Zoricic (Yugoslavia) e l’ultimo dal conte Bielski (Polonia).
Da quest’incontro furono emanate in modo definitivo le formule unitarie per la valutazione dei trofei degli animali europei.
I trofei dell’esposizione mondiale di caccia, svoltasi a Berlino nel 1937, furono valutati per la prima volta con queste formule.
Da allora ad oggi non sono state più cambiate, sono solo state inserite alcune variazioni marginali in occasione delle Assemblee Generali.
Regole di base
Le misurazioni vengono svolte con il nastro metrico metallico largo 5 mm (con scala millimetrica presente su tutta la lunghezza), righello e calibro.
Le misure in centimetri (cm) devono essere precise al millimetro, mentre quelle prese al millimetro (mm) precise al decimo di millimetro.
La misurazione del peso va effettuata con una bilancia di precisione.
La pesatura in chilogrammo (kg) con precisione al decagrammo e la pesatura in grammi (g) con precisione al grammo.
Come norma i trofei vengono pesati 3 mesi dopo l’abbattimento.
Se vengono pesati prima bisogna togliere il 10% del peso, per compensare così all’essicazione.
Per la valutazione ufficiale del trofeo di capriolo, è obbligatorio determinarne il volume con la bilancia idrostatica.
La pelliccia non viene valutata, ma viene inserita nelle mostre come elemento decorativo e informativo.
Questo perché la valutazione è assai quanto problematica in base al tipo di concia e alle abilità del conciatore.
Vengono valutati solo i trofei dove è possibile misurare tutti gli elementi presenti nella formula C.I.C.
I trofei di animali abbattuti nei recinti non possono essere catalogati come “trofeo più forte della specie” a livello nazionale o internazionale.
Perciò quest’ultimi vengono catalogati a parte nel catalogo ufficiale dell’esposizione o presentati in modo che sia evidente la loro provenienza.
Per la selvaggina non cacciabile, i trofei possono essere valutati solo se la data del loro abbattimento risale prima dell’entrata in vigore del decreto di protezione.
Strumenti per la valutazione dei trofei
Per la valutazione dei trofei si utilizzano i seguenti strumenti:
- nastro metrico metallico flessibile, largo 5 mm, con scala millimetrica presente su tutta la sua lunghezza;
- un calibro piccolo ed uno grande;
- una bilancia precisa al grammo;
- una pesa precisa al decagrammo;
- una bilancia idrostatica per misurare il volume;
- un misuratore speciale per misurare l’altezza e la divaricazione delle corna di camoscio;
- un misuratore speciale per misurare la circonferenza delle coti di cinghiale e la circonferenza delle corna di camoscio.
Questi 2 ultimi strumenti non sono essenziali, in quanto possono essere sostituiti con il righello e il nastro metrico.